Le ultimissime indagini svelano dettagli inquietanti sull’omicidio della 31enne madre Anica Panfile di quattro bambini.
Anica Panfile, madre di quattro figli di soli 31 anni, è stata tragicamente trovata morta lo scorso maggio nelle acque del fiume Piave, a Spresiano, in provincia di Treviso. La svolta nelle indagini è avvenuta ieri, con l’arresto di Franco Battaggia, un nome già noto nelle cronache locali.
Franco Battaggia: un passato torbido e un presente inquietante
Battaggia, 77 anni, un tempo legato alla Mala del Brenta di Felice Maniero, era stato il datore di lavoro di Anica Panfile. Indagato da giugno per la morte della giovane donna, è ora detenuto con l’accusa di omicidio e tentata soppressione di cadavere aggravata.
Le indagini hanno rivelato una possibile relazione tra Battaggia e Panfile. Gli esami medico-legali hanno mostrato che la causa della morte di Anica è stata un “traumatismo plurimo cranio-celebrale” e “sindrome asfittica” – in altre parole, morte per colpi alla testa e soffocamento. Inoltre, sul corpo di Anica sono stati trovati segni di intossicazione da cocaina.
Gli ultimi momenti di Anica Panfile e le contraddizioni
Battaggia, l’ultimo a vedere Anica in vita, aveva inizialmente dichiarato ai carabinieri di averla aiutata a saldare un debito. Tuttavia, gli accertamenti successivi hanno svelato una realtà diversa. Sono state rinvenute tracce del DNA di Anica in una camera di Battaggia. Con tentativi di cancellazione, e residui di cocaina simili a quelli trovati nel sangue della vittima.
Gli elementi raccolti portano a ipotizzare che Anica sia stata attirata a casa di Battaggia, forse sotto il pretesto di consumare cocaina, e poi brutalmente uccisa, probabilmente a seguito di un rapporto sessuale non consensuale. Da ieri, Franco Battaggia si trova recluso nel carcere di Santa Bona, in attesa di ulteriori sviluppi processuali.
Questo tragico evento non solo ha sconvolto la comunità di Treviso ma ha anche riacceso i riflettori sui pericoli dell’abuso di sostanze stupefacenti e sulla violenza contro le donne. La morte di Anica Panfile rimane un monito doloroso e un caso ancora da chiudere nelle aule di giustizia.